Sidechain oltre la compressione
Il sidechain non serve solo per far pompare il kick. Ci sono almeno sette modi diversi di usarlo che cambiano completamente il tuo mix. Te ne mostro tre che uso ogni settimana.
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Il nuovo protocollo MIDI 2.0 apre possibilità che fino a poco tempo fa sembravano fantascienza. E non parlo solo di risoluzione maggiore o comunicazione bidirezionale. La vera differenza sta nel modo in cui progetti il suono.
Leggi l'articolo →Approfondimenti tecnici, tutorial pratici e riflessioni sulla produzione musicale moderna.

Il sidechain non serve solo per far pompare il kick. Ci sono almeno sette modi diversi di usarlo che cambiano completamente il tuo mix. Te ne mostro tre che uso ogni settimana.
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Non serve spendere migliaia di euro per avere un suono professionale. Questi cinque plugin gratuiti sono nella mia chain da anni e continuano a stupirmi.
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Un progetto disorganizzato uccide la creatività più velocemente di qualsiasi blocco artistico. Ecco il sistema che uso per mantenere tutto sotto controllo senza impazzire.
Continua a leggere →Parliamo di una cosa che molti ignorano completamente: il mono. Sembra controintuitivo, vero? Passiamo ore a creare questo bellissimo panorama stereo e poi dovremmo ascoltarlo in mono?
Beh, sì. E ti spiego perché.
Quando lavori solo in stereo, perdi completamente i problemi di fase che distruggono il tuo mix. Poi lo ascolti su uno smartphone o in un club e improvvisamente il basso scompare. Il synth principale diventa trasparente come un fantasma.
Quello che succede è semplice: le frequenze identiche su canale sinistro e destro si annullano in mono se sono fuori fase. E questo accade più spesso di quanto pensi.
Il mixing in mono ti costringe a concentrarti su volume, equalizzazione e selezione dei suoni. Non puoi nascondere niente dietro trucchi stereo. Ogni elemento deve guadagnarsi il suo spazio attraverso le scelte giuste di frequenza e dinamica.
Provalo nel tuo prossimo progetto. Switcha in mono appena apri la sessione e lavora così per almeno trenta minuti. Ti sorprenderai di quanti problemi emergono che non avevi mai notato.
Se vuoi migliorare nella produzione musicale digitale, questi sono i passaggi che consigliamo. Non è una formula magica, ma un approccio che funziona.
Prima di toccare qualsiasi plugin, devi capire cosa sono frequenza, ampiezza e fase. Sembra noioso ma ti risparmia anni di tentativi casuali. Dedica almeno due settimane a studiare come funziona il suono.
Scegli un software e rimani con quello per almeno sei mesi. Non importa se è Ableton, Logic o Reaper. Quello che conta è conoscere ogni shortcut, ogni menu, ogni funzione nascosta. La velocità viene dalla familiarità.
Non iniziare con brani complessi. Prendi tracce singole, aggiungi drum, bass e un elemento melodico. Impara a bilanciare questi tre prima di aggiungere altri venti layer. Il mixing si impara su progetti che riesci a gestire mentalmente.
Carica brani che ami nella tua DAW e analizzali. Usa un analizzatore di spettro, guarda dove stanno le frequenze, come è bilanciato il volume, quanto è compresso. Non copiare, ma capire le scelte fatte da chi sa cosa fa.
Questo è il passaggio che tutti saltano. Finire un brano anche se non è perfetto ti insegna più di cento tutorial. Imposti una deadline, la rispetti e porti tutto fino al master. Poi passi al prossimo. La crescita vera viene dal completare le cose.
Studenti e producer condividono la loro esperienza con la produzione musicale digitale.
Ho sempre pensato che servisse studio costoso e attrezzatura professionale. Invece ho scoperto che con un laptop decente e plugin gratuiti puoi già creare qualcosa di interessante. Quello che conta davvero è capire cosa stai facendo.
La parte più difficile non è stata imparare la tecnica, ma trovare il mio suono. Puoi guardare mille tutorial su YouTube, ma alla fine devi sperimentare personalmente. Ogni errore mi ha insegnato qualcosa che nessun video avrebbe potuto spiegarmi.